• Ferro
  • Rio Tinto, Spagna

    Il ferro (Fe2+, Fe3+, Fe4+) è un metallo ferromagnetico brillante, duttile e malleabile, di colore bianco argenteo. È il metallo più abbondante della Terra (costituisce il 34,6% della massa della Terra, il 5% della crosta), è il quarto elemento più abbondante dopo ossigeno, silicio e alluminio. A causa della sua reattività con l’ossigeno, questo metallo si trova in natura soprattutto in vari ossidi di ferro idrossidi, carbonati e solfuri (come l’ematite, la magnetite e la limonite); è il più usato in assoluto nella produzione industriale grazie alla combinazione di basso costo ed alta resistenza. Arrugginisce in aria umida, ma non in aria secca o con acqua priva di anidride carbonica e si dissolve rapidamente in acidi diluiti. Allo stato di estrema purezza il FERRO non pare arrugginirsi: nel processo di ossidazione ha infatti notevole importanza la presenza di impurezze o eterogeneità locali che potrebbero causare la corrosione.

    La parola “FERRO” è scorrettamente usata nel linguaggio comune per indicare invece le leghe di ferro a bassa resistenza (=acciai dolci). Si trova sempre legato ad altri elementi quali: carbonio, silicio, manganese, cromo, nichel, ecc. Con il carbonio il ferro forma le sue due leghe più conosciute: l’acciaio e la ghisa. A livello industriale si riesce ad ottenere ferro con una purezza che si avvicina al 100%, tale prodotto viene poi utilizzato per essere legato ad altri elementi chimici per ottenere leghe dalle più diverse caratteristiche.

    Grazie ad un innovativo sistema elettrolitico brevettato, i laboratori LIVING SOURCE riescono ad ottenere un prodotto puro al 100%, in particelle di dimensioni nanometriche, altamente stabile, quindi totalmente biodisponibile per essere assimilato dal corpo umano.

    Estremamente importante nell’evoluzione tecnologica dell’uomo per le sue caratteristiche meccaniche, la sua lavorabilità, in passato diede il nome a un intero periodo storico: l’età del ferro.

    Rio Tinto, Spagna – Miniera

    Il FERRO è da sempre il metallo più utilizzato dall’uomo (rappresenta il 95% della produzione mondiale di metalli). Alla metà del XX° sec. i quattro maggiori produttori di minerali di FERRO (Stati Uniti, URSS, Svezia, Francia) fornivano oltre i 4/5 della produzione mondiale. Il rilancio dell’industria siderurgica, a partire dagli anni 1950, ha agito nel senso di una forte diversificazione produttiva. Numerosi paesi dell’America Latina (Brasile, Cile, Messico, Perù), dell’Africa occidentale (Liberia, Mauritania), dell’Asia (India e Cina) e dell’Oceania (Australia), hanno moltiplicato l’offerta a ritmi molto sostenuti, acquistando posizioni di crescente rilievo nel commercio internazionale. Attualmente i primi produttori sono Cina, Brasile, Australia, India e Russia, che insieme coprono il 70% della produzione mondiale. Questa nel 2007 ammontava a 1,9 miliardi di t. L’Australia è il paese leader nell’esportazione.

  • Il FERRO colloidale LIVING SOURCE è costituito da nanoparticelle di Ferro puro  – Metallo nobile, Elemento chimico Fe – caratterizzato da dimensioni piccolissime: da 0,62 a 100 nanometri (1 nm = 1 miliardesimo di metro) uniformemente disperse in una sospensione con acqua bidistillata pura che contiene anche una minima percentuale di ioni dello stesso metallo disciolti.

    La tecnologia moderna procura metalli totalmente puri, relativamente economici e altamente bio-disponibili nella forma colloidale.

  • Il FERRO è un elemento indispensabile al funzionamento del corpo in quanto partecipa a funzioni di vitale importanza:

    • Formazione dell’emoglobina, la responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue ai tessuti che ne hanno bisogno.
    • Costituisce depositi di ferritina, necessaria per contrastare l’anemia (da carenze di tipo alimentare, dieta povera di ferro, mestruazioni abbondanti, gravidanza, allattamento, emorragie, diarrea).
    • Aumenta l’energia vitale, fondamentale per la crescita e il benessere
    • Migliora le prestazioni fisiche di chi fa sport o lavori pesanti: integrare il FERRO prima dell’attività fisica aiuta contribuisce ad aumentare energia e forza muscolare, a contrastare il fiato corto e a combattere gli stati di affaticamento.
    • Contrasta e previene i sintomi della stanchezza; le manifestazioni più evidenti della carenza di FERRO sono debolezza, sonnolenza, pallore, eccessivo affaticamento durante le attività quotidiane, fiato corto, irregolarità cardiaca.
    • Rinforza le vie aeree: una bassa riserva di ferro può causare sensibilità al freddo e favorire le comuni infezioni respiratorie, come bronchiti e raffreddore.
    • Stimola le funzioni del fegato, della milza, dell’intestino e del midollo osseo.
    • È fondamentale per i neurotrasmettitori del benessere (es. serotonina e dopamina).
    • Garantisce resistenza alle malattie, è utile contro lo stress ed è indispensabile per mantenere efficiente il sistema immunitario.

    Per la tua psiche e il tuo spirito

    Il ferro stimola il soggetto e accresce la motivazione personale attraverso l’aumento del dinamismo, della costanza, della volontà, dello spirito di affermazione e dell’entusiasmo.
    Il ferro infonde calma e sicurezza, libera la coscienza dalle preoccupazioni e permette all’individuo di riflettere con mente aperta. La mancanza di ferro può favorire la depressione.

    Col ferro colloidale assimili il ferro senza effetti collaterali:
    viene assorbito direttamente dalle mucose e non impegna l’intestino

  • L’assorbimento del FERRO alimentare è il processo con cui l’organismo, in seguito alla digestione, assorbe il ferro presente negli alimenti. Il ferro viene assorbito a livello del duodeno. Il FERRO legato al gruppo eme è di più facile assorbimento rispetto al ferro non eme (=INORGANICO). La carne contiene circa un 40% di ferro eme e un 60% di ferro non eme. Del ferro contenuto nella carne (eme e non eme) ne viene assorbito circa il 10-30% (percentuale che sale fino al 40% se si considera il solo ferro eme). Gli alimenti vegetali contengono solo ferro non eme (ferro inorganico), di più difficile assorbimento. Del ferro di origine vegetale si assorbe infatti meno del 5%. In totale una persona priva di carenze assorbe in media circa il 10% del ferro introdotto con la dieta

    Del ferro introdotto con la dieta circa un 80% è incorporato nel gruppo eme (non è influente lo stato di ossidazione); il restante 20% è immagazzinato come ferro non emico, che deve essere necessariamente nella forma ridotta.

    L’eliminazione del ferro avviene quasi esclusivamente per desquamazione dell’epitelio che riveste la mucosa intestinale, la quale si unisce al cibo non digerito per costituire le feci. Un uomo adulto elimina in questo modo circa 1 mg di ferro al giorno. In una donna in gravidanza o in menopausa, le perdite di ferro sono maggiori: le mestruazioni influenzano il fabbisogno di ferro, che cresce fino a 4-5 volte rispetto a un uomo adulto, stesso discorso durante la gravidanza, mentre per una donna in menopausa è pari a quello di un maschio adulto. Sono richieste maggiori quantità di ferro anche nei pazienti che hanno subito forti emorragie.

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’anemia la condizione in cui il valore dell’emoglobina è inferiore ai 14 g/dl nell’uomo, ai 12 g/dl nella donna e agli 11 g/dl nella donna gravida.

    In caso di carenza di ferro l’organismo ricorre alle proprie riserve e non compaiono particolari sintomi. Successivamente, quando le riserve si stanno esaurendo, la ferritina nel sangue diminuisce, è sempre meno satura e diminuiscono i livelli di emoglobina; di conseguenza si hanno alterazioni a livello degli eritrociti. In casi di grave carenza gli enzimi che contengono ferro come gruppo prostetico diminuiscono la propria efficienza e si riscontrano gravi effetti a livello metabolico.

    Cause dell’anemia sideropenica

    Uno stato di carenza marziale di ferro può essere determinato da:

    • apporto inadeguato;
    • assorbimento inadeguato;
    • aumentato fabbisogno;
    • uso di prolungato di antiinfiammatori e anticoagulanti
    • perdita protratta di ferro.

    L’eccesso di assorbimento di ferro è caratteristico dell’emocromatosi idiopatica, frequente negli uomini, mentre nelle donne si presenta in forma più lieve a causa delle mestruazioni (ed eventualmente della gravidanza), che eliminano in parte il ferro in eccesso. L’accumulo di ferro in alcuni organi del corpo può portare a cirrosi epatica, insufficienza cardiaca, diabete mellito e favorire alcuni tipi di neoplasie. Altre patologie caratterizzate da eccesso di ferro sono le anemie emolitiche, tra cui le talassemie.

  • La carenza di FERRO provoca numerosi disturbi, la cui gravità è inversamente proporzionale alla quantità nel corpo:

    • Anemia
    • Secchezza e fragilità di capelli e unghie, fino alla coilonichia (concavità della superficie dell’unghia e fissurazioni della stessa)
    • Vulnerabilità alle infezioni
    • Malassorbimento intestinale, stipsi
    • Astenia (stanchezza e facile affaticabilità)
    • Irritabilità, insonnia, difficoltà a concentrarsi
    • Cefalea (mal di testa), vertigini (soprattutto nel passaggio dalla posizione distesa a quella eretta), svenimenti.
    • Bruciori alla lingua per atrofia (=degenerazione) del suo rivestimento mucoso, glossite (=infiammazione della lingua) atrofica.
    • Afte, fissurazioni o ragadi (piccoli o grandi tagli) agli angoli della bocca (=cheilite angolare).
    • Atrofia della mucosa di esofago e stomaco con disfagia (=difficoltà a deglutire).
    • Sindrome di Plummer-Vinson (pliche di mucosa nell’esofago + anemia + glossite atrofica).
    • Milza ingrossata e palpabile (=splenomegalia), ma è un’evenienza rara.
    • Irritabilità, confusione mentale, esaurimento.
    • Bisogno eccessivo di dormire, letargia.
  • In un uomo adulto sono contenuti 3-4 g di ferro. Il 68% del ferro, cioè più dei 2/3, è contenuto nei quattro gruppi eme dell’emoglobina, il 27% è contenuto nella ferritina, il 4% nella mioglobina, lo 0,6% in alcuni enzimi come gruppo prostetico e solo lo 0,1% nella transferrina. Il ferro è rilasciato in gran parte a livello del midollo osseo per l’incorporazione negli eritrociti (=globuli rossi); una parte è contenuta nella ferritina della mucosa intestinale e nel fegato; ed è presente anche nella milza, dove gli eritrociti vengono degradati.

    Il fabbisogno quotidiano di FERRO di un adulto è tra 10 e 20 mg ma varia con l’età, il genere ed il tipo di cibo.

    Il ferro eme ha una maggiore biodisponibilità rispetto a quello presente in altri composti. I livelli di assunzione raccomandati (LARN) sono:

    • 10 mg/die per gli uomini dai 18 ai 60
    • 10 mg/die alle donne over 50
    • 12 mg/die per adolescenti maschi e femmine senza mestruazioni
    • 18 mg/die per donne dai 14 ai 50 e nutrici
    • 30 mg/die nelle gestanti.

    Come si usa il FERRO colloidale?

    Uso interno: 10 spruzzi sotto la lingua tenendo il prodotto in bocca per 1 minuto.
    Uso esterno: spruzzare sulle parti interessate fino a bagnarle, anche più volte al giorno.

  • L’assorbimento del FERRO alimentare è il processo con cui l’organismo, in seguito alla digestione, assorbe il ferro presente negli alimenti. Il ferro viene assorbito a livello del duodeno. Il FERRO legato al gruppo eme è di più facile assorbimento rispetto al ferro non eme (=INORGANICO). La carne contiene circa un 40% di ferro eme e un 60% di ferro non eme. Del ferro contenuto nella carne (eme e non eme) ne viene assorbito circa il 10-30% (percentuale che sale fino al 40% se si considera il solo ferro eme). Gli alimenti vegetali contengono solo ferro non eme (ferro inorganico), di più difficile assorbimento. Del ferro di origine vegetale si assorbe infatti meno del 5%. In totale una persona priva di carenze assorbe in media circa il 10% del ferro introdotto con la dieta

    Del ferro introdotto con la dieta circa un 80% è incorporato nel gruppo eme (non è influente lo stato di ossidazione); il restante 20% è immagazzinato come ferro non emico, che deve essere necessariamente nella forma ridotta.

    L’eliminazione del ferro avviene quasi esclusivamente per desquamazione dell’epitelio che riveste la mucosa intestinale, la quale si unisce al cibo non digerito per costituire le feci. Un uomo adulto elimina in questo modo circa 1 mg di ferro al giorno. In una donna in gravidanza o in menopausa, le perdite di ferro sono maggiori: le mestruazioni influenzano il fabbisogno di ferro, che cresce fino a 4-5 volte rispetto a un uomo adulto, stesso discorso durante la gravidanza, mentre per una donna in menopausa è pari a quello di un maschio adulto. Sono richieste maggiori quantità di ferro anche nei pazienti che hanno subito forti emorragie.

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’anemia la condizione in cui il valore dell’emoglobina è inferiore ai 14 g/dl nell’uomo, ai 12 g/dl nella donna e agli 11 g/dl nella donna gravida.

    In caso di carenza di ferro l’organismo ricorre alle proprie riserve e non compaiono particolari sintomi. Successivamente, quando le riserve si stanno esaurendo, la ferritina nel sangue diminuisce, è sempre meno satura e diminuiscono i livelli di emoglobina; di conseguenza si hanno alterazioni a livello degli eritrociti. In casi di grave carenza gli enzimi che contengono ferro come gruppo prostetico diminuiscono la propria efficienza e si riscontrano gravi effetti a livello metabolico.

    Cause dell’anemia sideropenica

    Uno stato di carenza marziale di ferro può essere determinato da:

    • apporto inadeguato;
    • assorbimento inadeguato;
    • aumentato fabbisogno;
    • uso di prolungato di antiinfiammatori e anticoagulanti
    • perdita protratta di ferro.

    L’eccesso di assorbimento di ferro è caratteristico dell’emocromatosi idiopatica, frequente negli uomini, mentre nelle donne si presenta in forma più lieve a causa delle mestruazioni (ed eventualmente della gravidanza), che eliminano in parte il ferro in eccesso. L’accumulo di ferro in alcuni organi del corpo può portare a cirrosi epatica, insufficienza cardiaca, diabete mellito e favorire alcuni tipi di neoplasie. Altre patologie caratterizzate da eccesso di ferro sono le anemie emolitiche, tra cui le talassemie.