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  • Lo ZINCO (Zn) è un metallo grigio-azzurrognolo e solido a temperatura ambiente. È un metallo moderatamente reattivo, che si combina con l’ossigeno e altri non metalli ed è contenuto in minerali quali blenda, smithsonite, calamina, sfalerite e franklinite. Reagisce con acidi diluiti generando idrogeno.

    Lo ZINCO è un oligoelemento essenziale per il corpo umano, presente nell’organismo in quantità superiore a quella di qualsiasi altro ad eccezione del ferro. (Leggi: cosa ne dice la scienza ufficale?)

    Lo ZINCO è il ventitreesimo elemento più abbondante nella crosta terrestre e il quarto metallo più comune nell’uso tecnologico dopo ferro, alluminio e rame, per tonnellate di metallo prodotto annualmente. I giacimenti di ZINCO più sfruttati contengono di solito il 10% di ferro e il 40%-50% di ZINCO. Esistono miniere di ZINCO in tutto il mondo, ma i maggiori produttori sono l’Australia, il Canada, la Cina, il Perù e gli Stati Uniti. In Europa le due miniere più importanti sono la Vieille Montagne in Belgio e la Zinkgruvan in Svezia.

    L’ossido di ZINCO è probabilmente il composto di ZINCO più noto e più ampiamente usato: costituisce un’ottima base per pigmenti bianchi e si trova in molte vernici. Si usa anche nell’industria della gomma e si vende come protezione solare, creme contro gli arrossamenti della pelle e come ingrediente comune in molti cosmetici per il trucco. Un’ampia varietà di altri composti trovano applicazione in molti settori dell’industria.

    Il solfuro di ZINCO è impiegato nelle vernici fosforescenti, e lo ZINCO metile si usa come reagente in chimica organica.
    Lo ZINCO si usa per galvanizzare metalli come l’acciaio per prevenirne la corrosione.
    Lo ZINCO si usa in leghe come l’ottone, il nichelargento, il metallo per macchine da scrivere, varie leghe per saldatura, l’argento tedesco ecc. per la produzione di oreficeria, argenteria e bigiotteria.
    Il cloruro di ZINCO viene impiegato nei deodoranti, nella cura di alcuni problemi gengivali e conservante del legno.

  • Lo Zinco colloidale LIVING SOURCE è costituito da nanoparticelle di Zinco puro  – metallo abbastanza comune, Elemento chimico Zn– uniformemente disperse in una sospensione con acqua bidistillata pura che contiene anche una minima percentuale di ioni dello stesso metallo disciolti. La tecnologia moderna procura metalli totalmente puri, relativamente economici e altamente bio-disponibili nella forma colloidale.

  • Lo ZINCO è un oligoelemento essenziale per la crescita e lo sviluppo di tutte le forme di vita in particolare degli animali superiori e dell’uomo. L’’organismo ne contiene generalmente da 1,4 a 3 grammi, concentrato in particolare nella muscolatura striata (60%), nelle ossa, nella pelle, nel cervello e nel fegato. Nel plasma è presente sotto forma di aggregati con varie proteine e amminoacidi.  

    Fa parte della struttura di oltre 80 enzimi che svolgono importanti attività nell’organismo, in quanto svolge un ruolo di regolazione nel metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici come l’anidrasi carbonica, essenziale per accelerare le reazioni sull’anidride carbonica, elemento di scarto per l’organismo. Tra questi la fosfatasi alcalina, l’alcool deidrogenasi. Sono enzimi localizzati soprattutto nel fegato, nel pancreas e nella prostata.

    È un componente di alcuni enzimi che attivano la digestione e l’utilizzazione degli zuccheri e dell’alcol, proteggendo in tal modo il fegato.

    Favorisce l’assorbimento e il funzionamento di molte vitamine, in particolare della vitamina A e di quelle del gruppo B.

    Lo ZINCO costituisce parti di proteine con “dita” di ZINCO e di enzimi ad azione antiossidante (come la superossido dismutasi, oppure con funzioni catalitiche come la carbonico anidrasi, la alcool deidrogenasi, e la lattico deidrogenasi).

    Entra a far parte della struttura di enzimi che permettono la sintesi di DNA e RNA (costituenti del patrimonio genetico dell’organismo) e anche la formazione di molte proteine nelle cellule.

    Lo ZINCO è necessario alla maggioranza delle metalloproteasi, che governano la vascolarizzazione del tumore. Uno studio correla l’eccesso di ZINCO alla sintesi di telomerasi nelle cellule tumorali, portando i tumori a diffondersi nel corpo. 

    Lo ZINCO metallico è compreso nella maggior parte degli integratori vitaminici e minerali sul mercato: insieme ad alcuni altri metalli, alcuni ritengono che abbia proprietà antiossidanti, che proteggano dall’invecchiamento della pelle e dei muscoli. In quantità maggiori, o preso da solo come in alcuni preparati di ZINCO, si pensa sia in grado di accelerare i processi di guarigione da un danno fisico.

    Partecipa alla formazione di numerosi ormoni come l’insulina (che regola il metabolismo degli zuccheri assorbiti dagli alimenti), la timulina (ormone prodotto dal timo, organo implicato nella risposta immunitaria), gli ormoni sessuali maschili.

    Nei maschi, lo ZINCO è un elemento importante per la produzione di sperma: in una sola eiaculazione si possono perdere fino a 5 mg di ZINCO. Una carenza di ZINCO può provocare una diminuzione nel numero degli spermatozoi nel seme, nel volume di sperma e del livello di testosterone, e viceversa, delle eiaculazioni molto frequenti possono provocare una carenza di ZINCO.

    Studi dell’Università dell’Ohio, mostrano che la carenza di zinco nei topi ha incrementato drasticamente il livello di infiammazione e successivamente in vitro su cellule umane che abbassa i livelli della proteina Nf-kb, fattore centrale della risposta immunitaria: da qui, l’ipotesi che lo zinco funzioni come un immunomodulatore. La proteina Nf-kb porta lo zinco all’interno delle cellule del sistema immunitario che rispondono per prime alle infezioni.

    Come accertato da studi clinici sul calo della vista nelle persone anziane, l’ossido di zinco è parte importante di un efficace trattamento per alcuni casi di degenerazione maculare dovuti all’età. Lo ZINCO è inoltre implicato nel funzionamento della vista, dell’olfatto, del tatto e della memoria, ed è responsabile del buon funzionamento di questi.

    Lozioni di calamina, una miscela di Zn-(idrossi-) carbonati e silicati, sono usate per curare le irritazioni cutanee. Il gluconato di ZINCO si prende in pastiglie come rimedio contro il comune raffreddore.
    Il cloruro di ZINCO è usato nella cura di alcuni problemi gengivali e alitosi.

    Altre ricerche pongono maggiore attenzione al legame tra assunzione di ZINCO e aumento dei rischi di tumore alla prostata. Un vasto studio epidemiologico su 47 000 uomini ha evidenziato un aumento del cancro alla prostata per gli integratori di ZINCO (non per quello da fonte alimentare, né colloidale) assunti in dosi di 100 mg/giorno per periodi prolungati (da 1 a 10 anni), più in proporzione alla durata dell’assunzione che alla dose. Questa dose era molto più alta del fabbisogno di ZINCO di una persona adulta, che si calcola come 0,1 mg/kg/di

  • Le funzioni svolte dallo ZINCO nell’organismo sono numerosissime e includono la crescita del tessuto o della cellula, la replicazione cellulare, la formazione dell’osso, l’integrità della pelle, l’immunità mediata dalle cellule. In dettaglio:

    • Contrasta l’azione dei radicali liberi e il danno ossidativo che ne consegue.
    • Stimola il rinnovamento cellulare cutaneo sostenendo la produzione di collagene ed elastina da parte dei fibroblasti e riducendo l’azione degli enzimi che degradano le fibre di collagene. Rivitalizza e tonifica la pelle in profondità.
    • Ristabilisce il giusto tenore d’acqua e di lipidi nella cute.
    • Facilita la guarigione delle ferite in seguito a traumi, interventi chirurgici e scottature, ulcere, brufoli.
    • Stimola lo sviluppo e la maturazione degli organi sessuali maschili e femminili e il buon funzionamento della prostata (benefici sono gli effetti anche nel trattamento dell’infertilità maschile).
    • Garantisce la buona funzionalità del sistema immunitario contro le infezioni batteriche e virali.
    • Favorisce una buona capacità visiva e la visione crepuscolare.
    • Favorisce un’equilibrata crescita corporea e il controllo del metabolismo, quindi del peso.
    • È componente di una proteina coinvolta nell’accuratezza del gusto.
    • Aiuta a eliminare i depositi di colesterolo.
    • Migliora l’azione dell’insulina nei soggetti diabetici, prolungandone l’effetto.
    • Migliora peso e umore nei casi di anoressia nervosa.
    • Diminuzione della durata del raffreddore (non lo evita, ma lo abbrevia).
    • Velocizza la guarigione da infezioni del cavo orale e da Herpes.

    I sintomi legati alla carenza di ZINCO possono essere particolarmente evidenti e i tempi per il recupero con una corretta integrazione sono piuttosto lunghi:

    • Alterazioni della pelle (es. smagliature); lenta cicatrizzazione delle ferite, acne e rosacea, dermatiti.
    • Alterazioni delle unghie (macchie bianche).
    • Fragilità capillare e lento riassorbimento degli ematomi (provocati da piccole contusioni).
    • Perdita eccessiva di capelli e alopecia
    • Stanchezza, perdita dell’appetito.
    • Diarrea da malnutrizione.
    • Influenza il metabolismo dei carboidrati. La carenza diminuisce la risposta dell’insulina, con conseguente compromissione della tolleranza al glucosio. Aumenta sensibilmente il bisogno di mangiare e quindi il peso a causa di eccesso di cibo.
    • Diminuzione dell’interesse sessuale (maschi e femmine)
    • Diminuzione della risposta immunitaria da parte delle cellule T prodotte dal timo, predisposizione alle infezioni.
    • Diminuzione della sensibilità gustativa e dell’odorato.
    • Difficoltà visiva notturna.
    • Instabilità dell’umore, disturbi del sonno, della memoria e del comportamento.
    • Aumento della concentrazione di Cadmio (metallo pesante tossico) nei fumatori.
    • Minore concentrazione di spermatozoi, impotenza.
    • Preeclampsia (o gestosi): sindrome caratterizzata dalla presenza di edema, proteinuria o ipertensione in una donna gravida.
    • Nei casi più gravi: Ipogonadismo (scarso funzionamento di ovaie e testicoli; e, se si verifica durante il periodo fetale o nell’infanzia fino allo sviluppo, può comportare un ritardo della crescita e dello sviluppo sessuale, nanismo).
    • Nascita prematura, bambini sottopeso.
  • Una leggera carenza è abbastanza comune, specialmente nei neonati e nei bambini, nelle donne in gravidanza o in allattamento (al seno), negli anziani, nelle persone con scarso assorbimento gastrointestinale o con disturbi intestinali come il morbo di Chron.

    Spesso diete strettamente vegetariane o vegane possono determinare una grave carenza dell’elemento.

    I fitati si formano nei vegetali per difendersi da infezioni e aggressioni esterne: l’acido fitico si lega a metalli e minerali preziosi come il ferro, lo zinco, il calcio e il magnesio formando dei complessi che l’organismo non digerisce e quindi elimina.

    La causa più comune è da ricercarsi comunque nell’alimentazione: il ferro, il rame, il calcio, il cadmio e i cereali crudi possono ridurre la quantità di ZINCO, così come anche la caseina (proteina del latte).
    Anni di metodi di coltivazione commerciale quali monocoltura (coltivazione estensiva con la stessa varietà di coltura anno dopo anno) impoveriscono il suolo dei minerali naturali.

    Può dipendere da un insufficiente o cattivo assorbimento di alimenti e integratori:

    mediamente viene assimilato solo il 20-30% di quanto introdotto in quanto viene diminuito dalla presenza di fibre e fitati, contenuti nei vegetali e in particolare nei cereali integrali.          

    Gli alimenti che ne sono più ricchi sono quindi da evitare in caso di eccesso di ZINCO, o da mangiare per reintegrarlo li trovi nell’articolo: Quanto zinco c’è nella tua alimentazione?

    L’alcool costringe il fegato a utilizzare lo ZINCO depositato e lo elimina attraverso le urine. Chi abusa di alcool soffre certamente della carenza di ZINCO.

    I farmaci non sono da sottovalutare: occorre fare attenzione ad antidepressivi  (ACE-inibitori), diuretici (a base di tiazide) e corticosteroidi e antibiotici (come le tetracicline) che ne abbassano il livello e antiacidi.

    Anche il tabacco è nemico dello ZINCO: il fumo di sigaretta concentra il cadmio, un metallo pesante e tossico, che interferisce con la capacità del corpo di utilizzarlo.

  • Se i meccanismi di regolazione dell’assorbimento dello ZINCO funzionano regolarmente il rischio di un apporto eccessivo di ZINCO è improbabile; è comunque un elemento caratterizzato da una scarsa tossicità. Mentre una carenza di ZINCO provoca disturbi gravi in ogni organismo vivente, un suo eccesso provoca certamente disturbi relativamente meno importanti.

    Diete iperproteiche, ricche di proteine di origine animale, quando sono protratte per un lungo periodo possono provocare un eccesso di ZINCO. Le diete che ne forniscono molto sono quelle a base di pane e prodotti raffinati, con pochi cereali a fibre integrali, scarse quantità di acido fitico.

    I casi di assunzione eccessiva di ZINCO possono esser causati dalla contaminazione di cibi e bevande da parte dei contenitori usati per la conservazione che, una volta aperti, possono rilasciarne parecchio, soprattutto se gli alimenti che sono contenuti sono fortemente acidi (come pomodoro, macedonia con limone…)

    Anche l’uso di creme solari può provocare eccesso: le particelle di ossido di ZINCO penetrano nel sangue attraverso i pori della pelle e possono creare uno squilibrio di questo metallo.

    Lo ZINCO è un potente stimolante per la risposta immunitaria, ma in larghe dosi indebolisce.

    Lo ZINCO metallico non è tossico, ma esiste una sindrome detta brividi da zinco, che può verificarsi per inalazione di ossido di zinco appena formato (lavorazioni industriali).

    I sintomi legati all’eccesso di ZINCO possono essere:

    • Diarrea.
    • Nausea.
    • Vertigini.
    • Sonnolenza, apatia.

    e, nei casi più gravi:

    • Perdita della coordinazione muscolare.
    • Disturbi gastrointestinali.
    • Insufficienza renale.
    • Anemia.
    • Riduzione del livello di colesterolo HDL (quello buono).
    • Carenza di rame, che provoca invece un aumento del colesterolo LDL, quello cattivo, portando a ipercolesterolemia, impoverimento e deformazioni delle ossa (scoliosi, spondilosi e cifoscoliosi).
  • Un mineralogramma dei capelli è utile per determinare la quantità di ZINCO presente nel corpo, così come anche l’esame del sangue e delle urine.

    Non esistono riserve specifiche di ZINCO nell’organismo, (ad eccezione di alcune parti degli occhi, nella prostata, negli spermatozoi e nei globuli bianchi e rossi) per cui è necessario un apporto regolare attraverso l’alimentazione o supplementi facilmente assimilabili come lo zinco colloidale affinché possa svolgere un ruolo efficace di mantenimento della salute. Nel plasma è presente sotto forma di aggregati con varie proteine e amminoacidi.

    Il fabbisogno giornaliero di ZINCO varia a seconda del sesso e dell’età e in alcune particolari condizioni, quali:

    • Gravidanza e allattamento (i neonati assumono circa l’80 % dello ZINCO presente nel latte materno).
    • Infanzia e adolescenza.
    • Malattie infettive croniche
    • Gli alcolisti, il cui 30-50 % ha bassi livelli di ZINCO poiché l’alcool diminuisce l’assorbimento di ZINCO e ne aumenta invece la secrezione urinaria.
    • Ferite, piaghe e ustioni a lenta guarigione.
    • Persone affette da anemia falciforme: non se ne conosce ancora la ragione, ma di fatto il 44 per cento dei bambini, e il 60 per cento degli adulti con anemia falciforme hanno bassi livelli di ZINCO; 
    • Persone che usano alte dosi di integratori di ferro, in quanto il ferro può interferire con l’assorbimento dello ZINCO,
    • Diete vegetariane e vegane strette, in quanto la biodisponibilità dello ZINCO è molto alta nelle carni, ed è anche più facilmente assimilabile. Inoltre i legumi e i cereali integrali contengono molti fitati, che legano lo ZINCO e inibiscono il suo assorbimento nell’apparato digerente.
    • Persone che prendono diuretici, che possono aumentare l’escrezione dello ZINCO di circa il 60%, e a lungo termine riducono le scorte di ZINCO dell’organismo.

    I livelli di assunzione raccomandati sono:

    • Bambini 4-8 anni: 4-5 mg/die
    • Bambini 9-13 anni: 10 mg/die
    • Uomini: 12-20 mg/die
    • Donne: 10 mg/die
    • Gravidanza: 20–25 mg/die
    • Allattamento: 12–14 mg/die.
  • Il rame antagonizza lo ZINCO. L’equilibrio rame-ZINCO nei tessuti è importante per non condurre a disordini scheletrici e disturbi ortopedici: è noto che il latirismo, che produce apparentemente una carenza di rame, provoca scoliosi, spondilosi e cifoscoliosi. Un eccesso relativo di ZINCO rispetto al rame riduce il cross-linking del collagene con conseguente lassità legamentosa e instabilità articolare. Invece, il rame in eccesso riduce l’effetto dello ZINCO sulla sintesi proteica, con conseguente carenza di proteine normali.

    Un eccesso di ferro può interferire con l’assorbimento dello ZINCO, ma per ridurre questo effetto i supplementi di ferro vanno presi tra i pasti per dare tempo allo ZINCO di essere assorbito.

    Un eccesso di calcio riduce la quantità di ZINCO nell’organismo. Il cadmio è un metallo che interferisce con la capacità del corpo di utilizzare lo ZINCO.

    Se si assumono elevati dosaggi di integratori a base di ZINCO è importante integrare anche con la vitamina A, il cui assorbimento può essere ostacolato dallo ZINCO stesso.

    Lo ZINCO partecipa al metabolismo del fosforo e diminuisce l’assorbimento dei metalli tossici, favorendo quello delle vitamine.

    Lo ZINCO riduce l’assorbimento di penicillamina, utilizzata da persone affette di artrite reumatoide, tuttavia, assumendo i supplementi di ZINCO due ore prima o dopo l’assunzione di penicillamina, si risolve il problema.

    Lo ZINCO stimola l’ormone della crescita IGF1 e il testosterone, e ad alte dosi, blocca il ruolo protettivo del selenio contro il cancro alla prostata.

    Dosi superiori ai 200mg giornalieri di ZINCO sono tossiche, provocano nausea e vomito e, se persiste nel tempo l’assunzione eccessiva, lo ZINCO interferirà con l’assorbimento di ferro e rame. L’integrazione-fai-da-te” è pericolosa: occorre seguire sempre i consigli dei professionisti.

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