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Il SILICIO (Si) è un semimetallo di colore blu-grigio, fragile, di lucidità metallica, semiconduttore elettrico. È il secondo elemento per abbondanza nella crosta terrestre (27,7% del peso) dopo l’ossigeno (46,6%), ma non si trova mai in natura nello stato elementare puro: si combina con l’ossigeno sotto forma di ossidi (selce, quarzo) e silicati (granito, amianto, feldspato, argilla, zeolite, caolino e altri); i silicati sono i minerali più diffusi sul pianeta (costituiscono, nelle diverse forme in cui si presentano – rocce magmatiche, sedimentarie, metamorfiche – più del 90% della crosta terrestre). Molte forme di silicati che contengono alluminio (alluminosilicati) sono pietre preziose e semi-preziose: topazi, smeraldi e altri berilli, tormaline e granati; ametista, agata, diaspro, berillo, opale, ecc. Nelle piante prende il nome di SILICIO organico (acido silicico o ortosilicico HSiO2) ed è l’unico che è possibile assumere tramite l’alimentazione, seppure parzialmente. Il SILICIO nella forma colloidale (Si) risulta essere maggiormente biodisponibile rispetto alla forma organica ricavata dalle piante.
Il SILICIO è il componente principale di vetro, cemento, ceramica e silicone.
Il SILICIO viene preparato commercialmente tramite riscaldamento di silice o quarzo (minerali facilmente disponibili ovunque) ad elevato grado di purezza, in una fornace elettrica usando elettrodi di carbonio. A temperature superiori a 1900 °C , il carbonio riduce la silice in SILICIO. Il SILICIO liquido si raccoglie in fondo alla fornace e viene quindi prelevato e raffreddato. Il SILICIO prodotto tramite questo processo viene chiamato SILICIO di grado metallurgico (MGS) ed è puro al 98%. Il SILICIO puro, con grado di purezza 99,9%, si ottiene dal precedente eliminando le impurezze per trattamento con acidi; per le applicazioni elettroniche deve essere ulteriormente lavorato (meno di una parte per milione di impurezze) sottoponendolo a successive e spinte raffinazioni che impiegano vari metodi.
Curiosità
Spesso la parola inglese silicon (che significa appunto SILICIO) viene tradotta con silicone, a causa della somiglianza dei due vocaboli; mentre la traduzione di SILICIO è silicon (/ˈsɪlɪkən/), quella di silicone è invece silicone (/ˈsɪlɪkəʊn/). Viene fatta inoltre confusione tra SILICIO e sìlice o selce, dove il primo è l’elemento chimico, la seconda è il più comune minerale di cui è composto.
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Il Silicio colloidale LIVING SOURCE è costituito da nanoparticelle di Silicio puro -Semimetallo, Elemento chimico Si– uniformemente disperse in una sospensione con acqua bidistillata pura che contiene anche una minima percentuale di ioni dello stesso metallo disciolti. La tecnologia moderna procura metalli totalmente puri, relativamente economici e altamente bio-disponibili nella forma colloidale.
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Non si conoscono con precisione tutte le funzioni biologiche del SILICIO; possiede capacità di legame abbastanza simili a quelle del CARBONIO (C), motivo per il quale anche il SILICIO, in alcuni esseri viventi, può entrare a far parte delle strutture molecolari di base.
Nell’organismo umano si trova sotto forma di silice (SiO2) o di silicati (RxSiO4) ed è scientificamente dimostrata la sua implicazione nella prevenzione dell’invecchiamento e nella sintesi naturale del collagene.
Il collagene è il costituente più importante del corpo umano, ma la sua concentrazione tende a diminuire fisiologicamente nei tessuti (pelle, capelli, ossa, unghie, cartilagini) a causa dell’invecchiamento. Le donne in post menopausa hanno una perdita del 30% del collagene cutaneo nei primi 5 anni e una diminuzione della densità minerale ossea dell’8-9% ogni 10 anni.
Il suo ruolo biologico è legato alla produzione e al metabolismo dei tessuti connettivi: modula gli enzimi che determinano la produzione di vitamina D, CALCIO e la glucosammina e ne favorisce l’assorbimento, con un ruolo fondamentale per la salute della pelle e del sistema scheletrico. Studi recenti confermerebbero che il SILICIO facilita la calcificazione delle ossa: si è visto infatti che nelle calcificazioni se ne riscontrano concentrazioni elevate.
Il SILICIO presente nel cibo, una volta ingerito, nello stomaco diventa Acido Ortosilicico (OSA), una forma altamente instabile che tende a polimerizzare (=diventare plastico) diventando poco assorbibile.
Si ritiene che si tratti di un oligoelemento fondamentale nella costituzione dei mucopolisaccaridi (costituenti fondamentali del tessuto connettivo), dell’elastina, dell’acido ialuronico ecc., infatti, la maggior parte del SILICIO corporeo si trova in corrispondenza delle strutture ad ampio contenuto di connettivo, come ad esempio: arterie, trachea, tendini, cartilagini e pelle e inoltre nei capelli, nel timo, nel pancreas, nelle ghiandole surrenali e nelle pareti vascolari.
È stato anche dimostrato che, in presenza di una giusta quantità di SILICIO, la conducibilità elettrica e la capacità di trasporto di sostanze nutritive insieme alla capacità di assorbire l’acqua nelle cellule vengono decisamente aumentate; questo fattore è in grado di contrastare il processo principale del vero e proprio invecchiamento, legato alla perdita di liquidi da parte delle cellule a causa di cambiamenti osmotici. Robert A. Anderson, MD ha constatato che ferite ai muscoli scheletrici si verificano durante una preparazione atletica solamente in quegli sportivi che presentano un tasso chiaramente più basso di SILICIO (4 ppm), fatto dimostrato dall’analisi dei capelli. Al contrario, tutti gli atleti che non hanno mai subito delle lesioni dei muscoli scheletrici avevano delle quantità normali di SILICIO nei loro capelli (cioè più di 20 ppm).
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Le principali azioni del SILICIO colloidale si svolgono in 3 ambiti:
- Ripristina e incrementa la formazione di collagene (in particolare di tipo I) soprattutto nella pelle e nelle ossa e della cheratina (che costituisce i capelli e le unghie). Aumenta la densità minerale ossea, in particolare nelle donne in menopausa e dopo, e con osteopenia. Studi recenti hanno dimostrato come il SILICIO stimoli i fibroplasti, le cellule del tessuto connettivo che producono il collagene (è formato da catene proteiche intrecciate tra loro, a loro volta formate da aminoacidi, in particolare la prolina; il meccanismo di azione del SILICIO è legato proprio alla modulazione dell’enzima che determina la sintesi della prolina).
- Aiuta la fissazione del CALCIO, quindi favorisce la mineralizzazione e rende più forti ed elastici ossa, tendini, unghie, capelli, pelle, cartilagini, vasi sanguigni e tessuto connettivo.
- Attenua gli stati infiammatori agendo sul sistema immunitario. Il SILICIO è molto presente negli organi che si occupano alla protezione del corpo: polmoni, milza, linfonodi. Sono parti importanti del sistema linfatico dove si concentrano i leucociti (globuli bianchi) con la funzione di eliminare scorie, batteri ed elementi estranei. In particolare il SILICIO stimola una classe specifica di leucociti, i granulociti neutrofili.
Uso estetico: Grazie alla proprietà di stimolare il collagene ha la funzione di dare resistenza ai tessuti, li aiuta a trattenere l’acqua in modo che risultino idratati ed integri, in particolare:
- Pelle: viene usato contro inestetismi e patologie, come smagliature, psoriasi o cicatrici per favorire il ricambio degli strati basali e quindi il rinnovo della cute. Il SILICIO aumenta la capacità del corpo di legare le particelle liquide che lo compongono contribuendo così ad ottenere una pelle compatta e liscia. Piccole rughe, ruvidità, esiti dell’acne, piccole rughe e imperfezioni o anche scottature e contusioni vengono corrette rendendo la pelle più liscia e ottenendo quindi visibilmente una pelle compatta e curata.
- Capelli: per averli più forti e robusti e inoltre riparare i danni dovuti al sole e ai trattamenti (colore, piega, phon, permanente, shampoo aggressivi, ecc). L’integrazione di SILICIO è utile specialmente quando sono sottili, tendono ad essere fragili e a spezzarsi e se ne perdono in quantità.
- Unghie: sono anch’esse costituite da una percentuale di collagene: il SILICIO le rafforza quando sono fragili e tendono a sfaldarsi.
Uso terapeutico:
- Ossa: è coadiuvante la guarigione in caso di fratture per la costituzione del callo osseo, ma anche utile per rinvigorire muscoli e tendini. Agendo sulla produzione di collagene possono migliorare anche l’artrosi, rallentando la decalcificazione delle ossa (osteoartrosi) e nell’osteoporosi menopausale.
- Indicato per ferite, ulcere, afta del cavo orale, scottature; anche l’Herpes simplex può migliorare grazie al SILICIO, in quanto rigenera la pelle, cicatrizza le ferite e rinforza il sistema immunitario.
- Le proprietà antinfiammatorie lo rendono un alleato in caso di raffreddore e sintomi influenzali aumentando le prestazioni del sistema linfatico.
- Le malattie cardiovascolari possono trarre beneficio dal SILICIO in quanto contrasta la fragilità delle pareti dei vasi sanguigni e ne aumenta l’elasticità.
- Indicato nel trattamento dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi contrasta inoltre l’atonia cerebrale, la perdita di concentrazione e di memoria.
Uso alimentare:
- Il SILICIO è presente in numerosi integratori mineralizzanti e antietà, spesso abbinato alla vitamina C.
- Il SILICIO colloidale è ancora poco noto (comunemente viene impiegato come additivo sotto il nome: E551 e viene addizionato alle polveri come antiagglomerante per evitare, cioè, che il prodotto si addensi in presenza di umidità).
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Il SILICIO riesce a combinarsi con l’ALLUMINIO formando dei Sali che vengono escreti con urine. In questo modo il metallo tossico accumulato viene ridotto progressivamente fino ad essere eliminato. BORO, CALCIO, POTASSIO, MANGANESE e MAGNESIO sono elementi che favoriscono l’assorbimento del SILICIO.
La vitamina C (acido ascorbico), fondamentale nella produzione del collagene, ha un effetto potenziato dallo stesso SILICIO.
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Il SILICIO è un minerale abbastanza distribuito nei tessuti: l’organismo umano ne contiene in totale una quantità stimata sui 250 mg. Si trovano solo circa 15 microgrammi di SILICIO in ogni 100 ml dei fluidi corporali. La quantità di SILICIO presente nel corpo diminuisce progressivamente con l’invecchiamento, fino a ridursi dell’ 80% rispetto al quantitativo iniziale.
La carenza nutrizionale di SILICIO è stata imposta ed osservata negli animali; sul pollo e sul ratto un deficit cronico determina vere e proprie alterazioni nella sintesi di tessuto connettivo e delle ossa. La carenza di SILICIO provoca un ritardo nella crescita e nella ricomposizione delle fratture ossee, la mancata mineralizzazione dei denti (carie, ipersensibilità, frequenti rotture) e delle unghie, atrofia (=scarso sviluppo) di numerosi organi, smagliature, perdita di elasticità e ruvidezza della pelle. Capelli crespi, opachi e fragili e la loro frequente perdita sono un chiaro segno di mancanza di SILICIO.
Secondo l’oligoterapia, l’assunzione sotto forma di elemento colloidale permette all’organismo di ristabilirne l’equilibrio, senza carenze o eccessi. Non sono note controindicazioni relative a un iperdosaggio di SILICIO: anche l’assunzione prolungata per anni non ha dato alcun effetto collaterali. Comunque è consigliabile non superare la dose di 700 mg al giorno. Non se ne conoscono effetti tossici, tranne quando viene inalato: l’intossicazione da SILICIO è conosciuta col nome di silicosi, una malattia respiratoria caratterizzata da un’eccessiva produzione di collagene nei polmoni.
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A causa della mancanza di dati fondamentali, il fabbisogno nutrizionale di SILICIO non è stato precisato, ma alcuni ricercatori lo definiscono comunque un nutriente essenziale. Il fabbisogno giornaliero di SILICIO genericamente è calcolato tra i 20 e i 50 mg. Il deposito di SILICIO nel corpo si riduce progressivamente con l’età e contemporaneamente il fabbisogno di questo minerale cresce. Per questo motivo soprattutto le persone anziane hanno bisogno di un’assunzione supplementare di SILICIO. Le altre categorie che ne hanno maggiormente bisogno sono rappresentate dai ragazzi in età della crescita e malati cronici, sportivi, donne incinte e soprattutto in menopausa.
La quantità di SILICIO che viene assimilata tramite l’alimentazione non è molto elevata, in particolare se la dieta è a base di cibi raffinati e di produzione industriale o non comprende bucce di legumi e frutta, ma può essere integrata anche tramite l’assorbimento attraverso la pelle di SILICIO colloidale.
Il SILICIO colloidale si utilizza con un dosaggio tra i 40 e i 60 ml al giorno. Sono consigliate 10 spruzzate nel cavo orale almeno 2 volte al giorno.
Applicazioni topiche: spruzzare l’area della pelle interessata fino a bagnarla almeno 3 volte al giorno.
Applicare tutti i giorni sui capelli preferibilmente asciutti e sia prima che dopo la loro esposizione al sole per almeno 3 mesi.
Un ciclo di 3 mesi favorisce l’eliminazione dell’ALLUMINIO.
Se lo scopo è invece ottenere unghie più forti i risultati saranno visibili dopo 5-6 mesi di trattamento (periodo di cui l’unghia necessita per rigenerarsi completamente). Si ottengono migliori risultati se il SILICIO colloidale contemporaneamente al trattamento esterno viene assunto anche per via orale: in questo modo è in grado di migliorare direttamente la struttura reticolare del capello dandogli un aspetto forte e lucente.
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Il SILICIO prende il nome dal latino silex, silicis = selce; il biossido di SILICIO (o silice) è usato dall’uomo sin dall’Età della Pietra per la fabbricazione di utensili di selce e, dall’età del Ferro, per la preparazione del vetro (partendo da sabbie di quarzo); venne identificato come elemento per la prima volta da Antoine Lavoisier nel 1787.
Nel 1811 Gay Lussac e Thenard probabilmente prepararono del SILICIO amorfo impuro attraverso il riscaldamento di potassio con tetrafluoruro di SILICIO. Nel 1824 J.J. Berzelius continuò la sperimentazione e preparò per la prima volta il SILICIO elementare per riduzione del tetrafluoruro di SILICIO con potassio.
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Il sapore di questo semimetallo in forma colloidale in acqua è praticamente quello dell’acqua di sorgente che sgorga direttamente dalle rocce di alta montagna.
SILICIO E MINERALI DI SILICIO
- Acquamarina
- UK, silicio puro
- Minerali di Silicio
- Quarzo - Ametista
- India, Quarzo rosa
- Ungheria, Quarzo
- Silicio puro
- Quarzo Ialino