• ZEOLITE
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  • Zeolite in granuli

    Le zeoliti (formula chimica: Na12[(SiO2)12(AlO2)12]·27H2O) sono minerali di origine vulcanica che si formano quando la lava incandescente si unisce all’acqua salmastra. La parola zeolite significa pietra che bolle: il nome fu inventato dallo studioso svedese Axel Fredrik Cronstedt osservò il liberarsi di vapore acqueo dovuto all’acqua intrappolata nelle cavità scaldando uno di questi minerali. È una famiglia di minerali definibili come tectosilicati (allumino-silicati idrati di elementi alcalini e/o alcalino terrosi) con una struttura cristallina regolare e microporosa caratterizzati da un’enorme quantità di cavità interne a tunnel o a gabbia.  

    Dato che le gabbie della struttura possiedono simmetria cristallina, le zeoliti rappresentano una classe di setacci molecolari con selettività maggiore rispetto alla silice o al carbone attivo che invece possiedono vuoti irregolari.

    Le zeoliti sono biancastre o incolori e assumono una colorazione rosata o bruna quando ci sono inclusioni organiche e di ossidi di ferro. Non hanno problemi di corrosione, e sono rigenerabili nella loro attività. La loro lucentezza passa da vitrea a madreperlacea sino a diventare serica nelle varietà fibrose; si presentano con abito lamellare o fibroso e in aggregati bacillari (=a forma di prismi molto allungati) o in masse terrose.

    Curiosità
    A contatto con l’acqua la ZEOLITE emana calore: può raggiungere anche gli 80°, tanto che alcuni cuochi l’hanno utilizzata per la cottura di piccole porzioni di alimenti. www.zeocooking.it. È proprio grazie a questa sua caratteristica che la zeolite potrà diventare una valida soluzione per riscaldare le abitazioni in modo del tutto ecologico.

    Esistono 191 tipi diversi di zeolite, di cui 52 varietà naturali, che trovano un vasto impiego nell’industria alimentare, farmaceutica, chimica e agricola. Sono raccolti sistematicamente nell’Atlas of zeolite framework types, una pubblicazione periodica a cura della IZA-SC (Structure Commission of International Zeolite Association). L’uso della zeolite come additivo alimentare è stato autorizzato in Giappone sin dal 1996, dove si è verificato che l’aggiunta di questo minerale comportava una migliore assimilazione  dei valori nutritivi degli alimenti e minori disturbi digestivi. Dal 1998 ad oggi si sono registrati una quarantina di brevetti utilizzati in campo medico. Il processo di zeolitizzazione, cioè la trasformazione di rocce in zeoliti, è frequente in regioni soggette ad antiche attività vulcaniche, come le regioni di Paratunka e Pauzhetka in Kamchatka, l’Est Europa e zone particolari in Nuova Zelanda e in Islanda. L’unica miniera di zeolite in Italia, presente in Toscana tra Sorano e Pitigliano, è in provincia di Grosseto. Le zeoliti, naturali e di sintesi, trovano sempre maggiori applicazioni in campo industriale: sono ad esempio utilizzate nell’industria petrolchimica come catalizzatori eterogenei in molti processi di raffineria, nei detergenti in sostituzione dei polifosfati, in agricoltura, in edilizia, nell’addolcimento delle acque Importante è, per esempio, il loro uso industriale in processi di addolcimento dell’acqua (dove la zeolite scambia gli ioni SODIO in essa contenuti con ioni di Magnesio Mg2+ e Calcio Ca2+) e in medicina per indurre la coagulazione del sangue. In passato le zeoliti naturali venivano utilizzate come scambiatori di ioni, disidratanti e setacci molecolari, ma per questi scopi vengono prodotte zeoliti sintetiche, pertanto le zeoliti naturali vengono attualmente usate per scopi scientifici o collezionistici.

    Curiosità Granulata o macinata viene utilizzata per nutrire il terreno e assorbire i ristagni d’acqua. Il suo effetto, duraturo nel tempo, attenua anche gli eccessi di salinità, eliminare l’inquinamento dei terreni ed è utile come trattamento antifungino per viti, frutticultura e ortaggi.

    Curiosità Per ione si intende un atomo o un raggruppamento di atomi che ha assunto una o più cariche elettriche mediante perdita (ioni positivi o cationi) o acquisto (ioni negativi o anioni) di uno o più elettroni.

  • Clinoptilolite

    Le zeoliti si comportano come spugne intelligenti: qualitativamente ogni varietà mostra una preferenza (=selettività) per determinati cationi (=ioni con carica positiva), per cui estraggono per scambio, primariamente e preferibilmente, quei cationi che meglio di altri si adattano alla loro specifica struttura risultandone, alla fine del processo, particolarmente arricchite. La conformazione di un particolare tipo di zeolite, la clinoptilolite (NaCa2(Al5Si13O36)· 17H2O), è quella che ha dimostrato essere la più adatta all’uso in medicina avendo un’altissima efficacia (bioattività) e sicurezza d’impiego per la salute umana e veterinaria, per cui  stata scelta da Living Source; appartiene al sottogruppo morfologico delle zeoliti tabulari (costituite da due tetraedri di SiO4 ed AlO4 legati mediante ponti ossigeno) che hanno dei canali nei quali viene attratta e intrappolata la maggior parte dei metalli pesanti e delle tossine che incontra nel suo percorso. La clinoptilotite ha varie applicazioni: negli impianti di depurazione delle acque industriali; in agricoltura, per controllare l’acidità e il livello di umidità dei suoli; nella dieta di animali di allevamento, per migliorare l’assimilazione del cibo e la resistenza alle malattie.

    Secondo i più recenti studi la nostra Zeolite Clinoptilolite, sottoposta ad attivazione tribomeccanica (un processo di micronizzazione di particelle minerali per collisione ad alta velocità), agisce con la massima efficacia rispetto a qualsiasi altro tipo di Zeolite e a qualsiasi altro trattamento di riduzione in polvere.

  • La Zeolite gode essenzialmente delle seguenti proprietà chimico-fisiche:

    • Assorbimento e setacciamento molecolare ad alta selettività
      La Zeolite viene anche chiamata spugna intelligente (setaccio molecolare) per la sua alta selettività nelle molecole da assorbire.
      La struttura delle zeoliti è porosa: infatti è costituita con canali e/o cavità delle dimensioni dell’ordine di quelle delle molecole organiche più semplici, per cui questa caratteristica può essere sfruttata per processi di assorbimento e di separazione di molecole dalle loro miscele. La dimensione dei pori è importante in quanto ad essi è legata l’azione catalitica: solo le molecole compatibili con le dimensioni delle aperture dei pori sono assorbite. Quando viene ingerita la Zeolite è in grado di assorbire metalli pesanti (Piombo, Cadmio, Mercurio, Nichel, Arsenico) e altre molecole tossiche (fumo, alcool, inquinamento alimentare e ambientale) trattenendoli all’interno della sua struttura e poi eliminandoli attraverso le feci.
    • Capacità di Scambio Cationico (CSC)
      Altra peculiarità consiste nello scambio cationico, un processo chimico-fisico consistente nello scambio di cationi (ioni di carica positiva) contenuto all’interno della struttura cristallina con ioni presenti in soluzione nell’intestino che possiedono dimensioni e proprietà elettrostatiche compatibili con la struttura entro la quale vanno ad inserirsi: in altre parole la zeolite rilascia cationi di Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio, utilissimi per l’organismo, assorbendo in cambio metalli pesanti (presenti nel cibo, nell’aria e nell’acqua), pesticidi (assunti attraverso l’alimentazione), composti azotati (ureici) e prodotti di rifiuto delle catabolismo delle proteine (dal greco καταβάλλειν=demolire) rimasti dal processo di trasformazione in energia oppure della respirazione cellulare. Allo stesso modo questa Zeolite naturale interviene sul danno biologico sostenuto dall’incremento di molecole tossiche (inorganiche ed organiche), prodotte dall’alterato metabolismo (DNA, proteico, lipidico e glucidico) e dall’esposizione a nuove e sempre più dannose inquinamenti ambientali, i radionuclidi che danneggiano la tiroide, i radicali liberi che favoriscono l’invecchiamento e lo ione ammonio che viene prodotto con l’attività fisica ed è responsabile dell’affaticamento (oltre ad essere tossico per il cervello).
    • Azione Antiossidante
      L’attività antiossidante della Zeolite è stata documentata sia per via interna che per uso topico. La sua capacità di controllo della formazione dei Radicali Liberi dell’ossigeno è circa 10 volte più efficace di vitamina A, C ed E; risulta vincente anche dal confronto con SOD (Superossido Dismutasi) e GR (Glutatione Ridotto), farmaci notoriamente antiossidanti.
    • Azione Alcalinizzante
      Grazie al potere sequestrante ioni H+ contiene i fenomeni di acidosi*, correlati ai più comuni processi infiammatori.
    • Azione Antibatterica
      È documentato il suo potere inibente sugli agenti patogeni (batteri, virus).
  • Questo meraviglioso minerale è ricco di notevoli proprietà!

    • Disintossicante. La zeolite clinoptilolite è in grado di rimuovere i metalli pesanti (specialmente cadmio, piombo e arsenico), pesticidi, antibiotici, nitrosammine, prodotti chimici; lieviti, funghi, antiparassitari; è ideale quindi per tutti i fumatori e per chi vive in zone dove l’acqua di rubinetto è a rischio e l’aria inquinata. Infatti la maggior parte dei contaminanti sono cationi (ioni di carica positiva) che vengono attirati e intrappolati dagli anioni del reticolo cristallino della zeolite. Le sostanze tossiche vengono poi espulse dall’organismo tramite le feci senza affaticare i reni e il fegato, al contrario della maggior parte dei chelanti che sfrutta le capacità emuntorie (=che ha la funzione di eliminare dall’organismo i materiali nocivi o di rifiuto) di questi organi.
    • Inoltre la zeolite non esaurisce gli elettroliti (=le sostanze che in soluzione subiscono la suddivisione delle loro molecole in ioni) durante la sua disintossicazione, ma anzi rilascia minerali utili all’organismo.
    • Oltre che per uso interno, questo minerale è efficace per combattere le infiammazioni cutanee: i pori della pelle possono diventare una zona di accumulo delle sostanze tossiche (come avviene nelle dermatiti o in altre infezioni quali acne o eczemi): la zeolite è in grado di rigenerare la pelle e accelerare il processo di guarigione delle patologie più comuni (psoriasi, eczemi, lupus eritematoso, rosacea, seborrea, acne giovanile, acne cronica, rosacea, prurito, ipotermia, gonfiori edematosi, dermatite atomica e seborroica) dove è utile sia con applicazioni locali che ingerita.
    • Cosmetico: è ingrediente prezioso in cosmetici e deodoranti, poiché assorbe la traspirazione e gli odori sgradevoli, risultando ideale per l’iperidrosi, la sudorazione eccessiva del corpo (mani, piedi, ascelle, viso).
    • Decontaminante dalle radiazioni. I giapponesi impiegarono la zeolite nelle vittime delle radiazioni dopo le esplosioni delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. I russi nel 1986, a Chernobyl, usarono tonnellate di zeolite per bonificare i terreni e le acque contaminate (ca. 500.000 t di rocce zeolitiche contenenti prevalentemente clinoptilolite permisero la depurazione delle acque radioattive a causa di CESIO (137Cs ) e STRONZIO (90Sr), con un’efficienza dell’ordine, rispettivamente, del 95 e del 50÷60%). Fu inserita anche nel cibo (come biscotti e cioccolate) da dare ai bambini colpiti dalle radiazioni per proteggerli dalle loro terribili conseguenze (dopo Chernobyl c’è stato un aumento esponenziale delle patologie tiroidee in Italia e nel nord Europa in quanto non son state attivate procedure di decontaminazione). La zeolite è in grado di assorbire i radionuclidi ed espellerli dal corpo. Lo stesso iodio radioattivo, usato nella scintigrafia, che si deposita nella tiroide per renderla visibile agli strumenti, causa infiammazioni.
    • La Zeolite è ideale prima e dopo i viaggi in aereo per eliminare gli effetti dei raggi cosmici a cui ci si espone, soprattutto nei lunghi viaggi intercontinentali.Loading…
    • Anticancro. Un gruppo di ricercatori del del Ruder Bosković Institute, Division of Molecular Medicine, di Zagabria, in Croatia, con referente il dr. K. Pavelić nel 2001 ha dimostrato che la zeolite clinoptilolite è: “La clinoptilolite finemente macinata coadiuva la terapia anticancro. Nel trattamento su topi e cani che soffrono diversi tipi di cancro della pelle la Clinoptilolite ha portato al miglioramento delle complessive condizioni di salute, al prolungamento dell’aspettativa di vita e alla decrescita della dimensione dei tumori”. Lo stesso gruppo di ricerca nel 2006: “La clinoptilolite influenza la vitalità delle cellule, la divisione cellulare e la risposta cellulare allo stress che provoca l’effetto antiproliferativo e l’induzione dell’apoptosi* in vitro. I risultati ottenuti hanno dimostrato che l’effetto biologico della zeolite clinoptilolite sull’inibizione della crescita delle cellule tumorali potrebbe essere una conseguenza delle caratteristiche di assorbimento e scambio ionico che causano l’assorbimento di alcuni componenti sierici.
    • Post vaccini. Lo stesso Gruppo di Ricerca croato nella ricerca del 2001 indicava la zeolite come “Adiuvante dopo i vaccini” per la sua capacità di eliminare i metalli pesanti che possono essere presenti e di aiutare il recupero dopo la somministrazione.
    • Chemioterapica. L’assunzione di zeolite è spesso consigliata dagli oncologi per ridurre gli effetti nocivi dalla chemioterapia e della radioterapia. Va assunta nei tempi e dosaggi consigliati dal proprio medico curante.
    • Alcalinizzante. La naturale basicità della zeolite le permette di bilanciare il pH tamponando l’acidità prodotta dalla fermentazione intestinale e dall’eccesso di acido cloridrico nello stomaco, quindi facilita la digestione. Come effetto del consumo di zeolite si può osservare un innalzamento del pH delle urine.
    • Riduce i sintomi di alcune allergie. La zeolite è in grado di ridurre i sintomi allergici. Infatti le allergie spesso possono essere innescate da un aumento del livello di tossine nel corpo, come ad esempio con la formaldeide e l’assimilazione eccessiva di pesticidi.
    • Antiossidante. La zeolite è ottima nell’eliminare i radicali liberi, prodotti di rifiuto del metabolismo delle cellule, responsabili dell’insorgenza o dell’aggravamento di molte malattie come diabete, malattie cardiovascolari, tumori e invecchiamento precoce.
    • Alzheimer. Uno studio dell’Università di Brescia del 2013 su modello animale ha dimostrato che la zeolite clinoptilolite micronizzata è in grado di favorire la rimozione dello stress ossidativo e delle placche accumulate *. Questi fenomeni sono considerati tra i principali eventi che portano all’invecchiamento e alle malattie neurodegenerative, e quindi la zeolite si pone come un potente adiuvante nel trattamento di queste patologie. I risultati hanno mostrato infatti la capacità della zeolite di aumentare l’attività endogena * della superossido dismutasi (SOD) * nell’ippocampo e una riduzione dei livelli amiloidi e del carico di placche rispetto al gruppo di controllo.
    • Eccesso di alcool. La zeolite è ottima per eliminare più velocemente i postumi dell’alcool e gli effetti negativi sul fegato.
    • Coadiuvante del silicio come antifatica. Durante l’attività fisica intensa oltre all’acido lattico, che disturba la prestazione, viene prodotta anche ammoniaca che è tossica per il cervello ed è responsabile di molte delle crisi di fatica. La zeolite riduce l’acido lattico e rimuove l’ammoniaca inducendo una miglior resistenza allo sforzo, con conseguente aumento delle prestazioni sia fisiche che mentali e rapidità dei tempi di recupero.
    • Aiuta il sistema immunitario. La zeolite aiuta a ristabilire la flora batterica, pulisce l’intestino dalle scorie in eccesso e dalle tossine, regola il metabolismo, migliora la digestione. È particolarmente efficace in caso di diarrea e meteorismo.
    • Coadiuvante dell’oro per chi è sottoposto a un’intensa attività mentale (studenti, insegnanti), per chi è stressato, convalescente, per gli anziani: la zeolite prepara l’organismo alla migliore assimilazione sia dell’oro che dei nutrienti.
  • I metalli pesanti dannosi per l’organismo vengono individuati attraverso l’analisi del capello (mineralogramma): l’80% delle persone testate ne rivela la presenza di almeno uno, causata dalle tossine che si trovano ovunque, dai coloranti dei vestiti, al cibo industriale e confezionato, a frutta e verdura trattate chimicamente (non biologiche), carne e latte da animali allevati intensivamente, all’acqua del rubinetto, vernici, materassi, cosmetici e prodotti per l’igiene.

    È importante porre attenzione alle proprie abitudini scegliendo per quanto possibile soluzioni naturali, ma è praticamente impossibile evitare totalmente la fonte di questi contaminanti, quindi occorre effettuare periodiche depurazioni, specialmente se si vive in città o si ha una costituzione fisica delicata che tende a risentire di queste sostanze e ad accumularle.

    Non sono noti effetti indesiderati correlati all’utilizzo di questo minerale, né sono stati evidenziati fenomeni di sensibilizzazione: la zeolite viene definita come un minerale atossico che non viene assorbito dal tratto gastro-intestinale, non tende a creare depositi come l’argilla o la diosmectite; tuttavia,

    • trattandosi di una cura chelante le persone molto sensibili potrebbero accusare mal di testa o nausea causate dalla liberazione da tossine: la zeolite apporta comunque modifiche interne all’organismo sempre positive nel tempo.
    • L’altra accortezza da avere è per assumerla lontano dai pasti e in modo graduale, bevendo molta acqua, poiché il potere assorbente della zeolite potrebbe originare qualche problema di stitichezza, Per prevenire questa eventualità si consiglia di iniziare con dosaggi bassi e quindi di aumentarli gradualmente. Se comunque si verificasse, è utile distribuire la dose quotidiana necessaria in più momenti della giornata.
    • Non inalare la polvere.
  • Zeolite in polvere

    È consigliabile assumerla assieme a tanta acqua e lontano dai pasti, meglio se a digiuno. Il tempo di rispetto è di almeno 30 minuti prima dei pasti principali o almeno 2 ore dopo di essi perché la zeolite, pur fornendo alcuni preziosi sali minerali, assorbe i principi attivi degli alimenti.

    È preferibile non assumerla vicino ai farmaci per evitare interazioni. È consigliabile iniziare con dosaggi bassi e aumentarli gradualmente.

    Uso orale: Per il proprio benessere e a scopo preventivo si può prendere mezzo cucchiaino 2 volte al giorno; per un ciclo di disintossicazione dai metalli pesanti e tossine la posologia consigliata è di 1 cucchiaino (5 grammi) 2 volte al giorno. Se si assume in capsule, solitamente la dose consigliata è di 3 al giorno.

    Il cambio di stagione è proprio il momento giusto per iniziare a depurare l’organismo! Generalmente si consiglia di fare un ciclo di zeolite ogni 6 mesi per avere una depurazione profonda e un mantenimento nel tempo.

    Uso topico: su di un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua mettere una piccola quantità di prodotto, applicare sulla zona cutanea interessata e massaggiare. La polvere si può anche passare sulla pelle asciutta dopo la doccia con un pennello morbido da fard o un piumino da cipria in caso di iperidrosi.

    Costituisce la miglior preparazione all’uso dell’argento colloidale per combattere l’eccesso di sudore e i cattivi odori.

  • Storia Il suo utilizzo, come per l’argilla, è antichissimo dato che per migliaia di anni gli esseri umani e animali l’hanno consumata spontaneamente per ripristinare la salute. Nel 1756 il mineralogista svedese Axel Fredrik Cronstedt, già noto per aver scoperto il nichel, descrive le particolari proprietà di un minerale proveniente dalla miniera di rame di Svappavari (Lapponia): se il minerale veniva posto su un letto di borace riscaldato ad alcune centinaia di gradi centigradi, questo sembrava bollire. Per questa particolare proprietà, non rilevata in altri minerali allora conosciuti, Cronstedt conia il termine zeolite (dal greco zeo =bollisco e lithos=pietra). Solo nel 1772 si ritrova questo termine nella descrizione di cristalli cubici rinvenuti in Islanda da parte di Ignaz von Born (Zeolithus crystallisatus cubicus Islandiae), in seguito definiti zéolite en cube da Jean-Baptiste Romé de l’Isle (1783) e chabasie da Louis-Augustin Bosc d’Antic (1792) e sono noti ancora oggi come cabasite. Durante tutto l’Ottocento si succedono i ritrovamenti di nuovi minerali classificabili come ZEOLITI, anche se si deve attendere che si sviluppino tecniche di indagine chimico-fisica più sofisticate – in particolare quelle basate sulla diffrazione di raggi X da parte di materiali monocristallini o policristallini – per giungere nel 1930 a una prima definizione delle loro caratteristiche strutturali con l’analcime, a cui fa seguito quella di altri minerali zeolitici, dando un notevole impulso allo studio di questi minerali. Fino alla prima metà del XX sec., le zeoliti sono materia di studio quasi esclusiva dei mineralogisti, interessati più allo studio degli ambienti e delle condizioni di cristallizzazione di queste fasi che a una loro utilizzazione pratica. La prima sintesi di zeolite di cui si ha notizia è quella della levynite, riportata da Charles Sainte-Claire Deville nel 1862. Bisogna attendere però gli inizi degli anni Quaranta del Novecento per osservare la nascita della sintesi di zeoliti come scienza, fondata da Richard M. Barrer, dell’Imperial College di Londra. Studiando la conversione di minerali noti per azione di soluzioni a elevata salinità e a temperature relativamente elevate (170÷270°C), nel 1948 Barrer ha sintetizzato due varianti artificiali della zeolite. Contemporaneamente sono state avviate le ricerche nel settore della sintesi e delle applicazioni di zeoliti da parte della Union Carbide, guidate da un altro fondatore di questa scienza, Robert Milton.

    L’uso della zeolite come additivo alimentare è stato autorizzato in Giappone sin dal 1996, dove si è verificato che l’aggiunta di questo minerale comportava una migliore assimilazione dei valori nutritivi degli alimenti e minori disturbi digestivi. Dal 1998 ad oggi si sono registrati una quarantina di brevetti utilizzati in campo medico.

MINERALI DI ZEOLITE