di Santa Hildegard di Bingen
Indicazioni: dolori reumatici, poliartrite, artrosi, gotta, in via preventiva contro l’influenza virale (fatta in tempo in ottobre-novembre), atonia gastrica, stimolante per l’appetito. L’oro rimane due mesi nel tratto gastrointestinale (appare anche i raggi x) e non danneggia la mucosa dello stomaco ulcerandola, al contrario la riscalda e la pulisce in caso di gastrite e viene eliminato lentamente. Inoltre la polvere d’oro raffinata si espande nel tempo sulla mucosa gastrointestinale operando sul sistema immunitario dell’uomo come immunomodulatore. In tal modo un sistema immunitario debole viene stimolato e se troppo forte e aggressivo viene controllato.
Se si tratta di una persona sana la mantiene in salute, se è malata la guarisce
Ingredienti: 1,2 g di frammenti d’oro polverizzati,
1 manciata* di farina di farro,
2 cucchiai d’acqua.
* La quantità di farina da impiegare per questa cura è individuale e corrisponde a una mezza manciata della persona, quindi un bambino avrà bisogno di una quantità di farina molto più piccola rispetto a un adulto, ma per entrambi la quantità di oro dovrà essere uguale.
Hildegard fu la prima a usare il cibo come farmaco già nel Medioevo
Preparazione: Impastare insieme gli ingredienti fino a ottenere una pasta morbida e dividerla in due.
Uso: Il primo giorno mangiare la pasta non cotta mezzora prima di colazione. Il secondo giorno prendere la parte restante, ricavarne una focaccia e cuocerla in forno a 180° per 10 minuti.
Note: La cura dell’oro indicata da Ildegarda è assolutamente priva di controindicazioni se viene utilizzato oro puro (titolo 999,9‰) in quanto l’oro non viene assorbito dall’organismo: ciò potrebbe avvenire soltanto utilizzando una mistura di acido nitrico e di acido muriatico (acqua regia) estremamente nociva. La cura dell’oro di Ildegarda non può essere confusa col trattamento al sale d’oro della medicina ufficiale: la tossicità dei sali d’oro che entrano nel sangue è così alta da ferire l’intera mucosa gastrica, da procurare ulcerazioni sulla milza e da creare pericolosi danni alla struttura del sangue (agranulocitosi) e altri danni irreparabili come l’infiammazione delle meningi e cecità. Dr. Wighard Strehlow, fondatore e direttore della Clinica di S. Hildegard ad Allensbach sul Lago di Costanza.
BIBLIOGRAFIA
Wighard Strehlow: La medicina di Santa Ildegarda, Edizioni Mediterranee 1997 ed 2002.
Santa Ildegarda: Libro delle Creature – Differenze sottili delle nature diverse, Carocci Edizioni, a cura di Antonella Campanini (ricercatore di Storia Medioevale presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo -CN).
Santa Ildegarda: Disintossicazione, consigli per l’autoterapia, Edizioni Benessere Psicofisico 1997 Le cure miracolose di Suor Ildegarda, Edizioni Piemme 1994.
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